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USA2020

Dopo le elezioni negli Stati Uniti d'America

100 esperti sicurezza, rischi da rifiuto transizione

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"Il rifiuto del presidente Usa, Donald Trump, di riconoscere la vittoria di Joe Biden e consentire un'ordinata transizione costituisce una seria minaccia al processo democratico dell'America e alla nostra sicurezza nazionale". Lo scrivono in una lettera cento ex funzionari governativi della sicurezza fra cui l'ex segretario alla sicurezza interna Tom Ridge, l'ex direttore della Cia Michael Hayden e l'ex direttore dell'Intelligence nazionale John D. Negroponte.

A causa di questi rischi, "facciamo un appello ai leader repubblicani - specialmente a quelli al Congresso - perché chiedano pubblicamente che il Presidente Trump cessi nel suo assalto anti-democratico all'integrità dell'elezione presidenziale.  È ormai chiaro da due settimane che Joe Biden ha vinto l'elezione presidenziale del 2020, ottenendo 306 voti elettorali, molti più dei 270 richiesti per essere eletti.

"Nonostante questa chiara evidenza, il Presidente Trump ha rifiutato di accettare i risultati e di cominciare il processo di transizione. Mentre il Presidente ha tutto il diritto legale di chiedere i riconteggi e a presentare ricorsi legali in buona fede, non ha presentato nessuna prova di vasti brogli o di altre irregolarità significative. Quasi ogni ricorso portato dal team del presidente in diversi Stati viene sommariamente archiviato. I continui sforzi del Presidente Trump di mettere in dubbio la validità dell'elezione e di interferire nei processi elettorali degli Stati minano la nostra democrazia e rischiano danni a lungo termine di danneggiare le nostre istituzioni". Distorcere il processo elettorale, ammoniscono i firmatari, e rifiutare la transizione pone "rischi significativi alla nostra sicurezza nazionale, nel tempo in cui gli Usa si confrontano con la pandemia globale e affrontano serie minacce da avversari globali, gruppi terroristici e altre forze.

"Il ritardo nel consentire che i team di transizione si incontrino e parlino con i funzionari della task force sul coronavirus e presso il Consiglio di sicurezza nazionale, i Dipartimenti di Stato, Difesa e della Homeland Security, e gli altri dipartimenti e agenzie cruciali per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti significa che l'amministrazione Biden entrante sarà meno preparata a difendere la sicurezza dell'America quando assumerà il potere fra 59 giorni".

E queste non sono, avvertono, "preoccupazioni ipotetiche: la Commissione sull'11 settembre ha concluso che l'accorciamento della transizione dall'amministrazione di George W. Bush durante la disputa elettorale del 2000/2001 'intralcio' la nuova amministrazione nell'identificare, reclutare, eliminare e ottenere la conferma dal Senato in nomine chiave' che erano responsabili di affrontare la minaccia terroristica nei mesi precedenti agli attacchi dell'11 settembre. Per garantire la prontezza degli organi di sicurezza nazionale, alla Commissione raccomandiamo di dare alta priorità a 'ridurre il più possibile l'interruzione delle politiche di sicurezza nazionale durante il cambio delle amministrazioni'".

"L'elezione è finita e il risultato è certo. Negli ultimi giorni alcuni leader repubblicani hanno chiesto al Presidente Trump di rispettare la volontà del popolo americano. Ora è tempo che il resto della leadership repubblicana metta da parte la politica e insista affinché il Presidente Trump cessi i suoi sforzi dilatori e anti-democratici per minare il risultato elettorale e cominci una transizione ordinata del potere al Presidente eletto Biden. Incoraggiando le tattiche dilatorie del presidente Trump o rimanendo in silenzio, i leader repubblicani mettono a rischio la democrazia americana e la sicurezza nazionale".