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MONDO

Anche per il 42% dei favorevoli è andata male o peggio del previsto

Brexit: un anno dopo bocciata da oltre 6 elettori su 10

Dal primo gennaio 2022 entreranno inoltre in vigore maggiori controlli alla dogana sui beni esportati dalla Ue nel Regno Unito, che potrebbero complicare il commercio

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Ad un anno dall'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, più di 6 elettori britannici su 10 ritengono che la Brexit sia andata male o anche peggio di quanto avessero previsto. Questo dice un sondaggio pubblicato dall'Observer.

Il sondaggio Opinium - rivelato una settimana dopo le dimissioni del ministro per la Brexit del governo Johnson, David Frost  (ministro capo negoziatore per Brexit-ndr) indica anche che il 42% di coloro che nel 2016 votarono "Leave" hanno oggi una visione negativa di come sia andata la Brexit finora.

Tra gli elettori del Remain, che al contrario volevano restare nell'Ue, l'86% ha dichiarato che le cose sono andate male o peggio del previsto. Solo il 14% di tutto l'elettorato ritiene che la Brexit sia andata meglio di quanto ci si aspettasse. Il dato più sorprendente, ha spiegato Adam Drummond di Opinion, è che i Leaver sono ora più esitanti rispetto ai benefici della Brexit rispetto a quanto ritenessero in precedenza.

"Durante il processo della Brexit, ogni volta che si poneva la domanda "la Brexit è bene o male?", tutti i Remainer rispondevano "male" e tutti i Leaver rispondevano "bene", di fatto annullandosi a vicenda". Adesso, invece, è aumentata la percentuale di chi ha votato per lasciare l'Ue che ritiene che sia andata male. Solo il 17% dei Leaver risponde: "Mi aspettavo che andasse bene e così è stato".

Dal primo gennaio 2022 entreranno inoltre in vigore maggiori controlli alla dogana sui beni esportati dalla Ue nel Regno Unito, che potrebbero complicare il commercio in particolare per le piccole aziende, specialmente nel settore alimentare e agricolo.  

L’Office for Budget Responsability, agenzia non governativa finanziata dal ministero del Tesoro, afferma che l’economia britannica subirà nel corso del tempo un calo del 4 per cento rispetto alla crescita prevista se il referendum del 2016 avesse respinto la Brexit. Il prezzo esatto dell’uscita del Regno Unito dalla Ue non può essere ancora determinato,  sia per il breve lasso di tempo trascorso  sia sia perché i danni economici sono  "coperti" dalla crisi provocata dalla pandemia, osserva il Financial Times. Ma il dibattito è, oramai, sull’entità del danno, non sulla possibilità che non ve ne sia alcuno e che la Brexit abbia prodotto o possa produrre dei vantaggi dal punto di vista britannico. Un’impressione condivisa dall’elettorato, sembra confermare il sondaggio dell’Observer.

Romano Prodi, in una recente intervista ha detto: "Entro vent'anni il Regno Unito chiederà di tornare a fare parte della Ue. I danni della Brexit sono già evidenti ma lo diventeranno ancora di più, specie in Irlanda del Nord e in Scozia".