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SANREMO

I duetti

Sanremo2021. Maneskin e Gazzè cantano l'amore universale e il mondo perduto di CCCP e C.S.I.

"Amandoti" e "Del mondo" tra le cover della terza serata del Festival

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di Marina Tosto
Due brani storici sul palco dell'Ariston nelle interpretazioni dei Maneskin, con Manuel Agnelli, e Max Gazzè, con la M.M.B., band di eccezionali musicisti con cui ha già collaborato. 

Le canzoni sono "Amandoti" dei CCCP - Fedeli alla Linea, 1987, e Del Mondo, dei C.S.I., 1994 e portano la firma di Giovanni Lindo Ferretti, carismatico fondatore (insieme a Massimo Zamboni) di entrambi i gruppi, ormai sciolti da anni. La notizia dei duetti non è sfuggita ai tanti che continuano ad andare ai rarefatti concerti di Ferretti che mai volle farsi idolo, ma che alla fine lo è diventato, mantenendo col suo pubblico "affinità elettive" al di là di "divergenze politiche" negli anni insorte. Che cosa c'entrano i CCCP e i C.S.I con il Festival di Sanremo? 

In verità, i CCCP a Sanremo ci sono già stati. Certo, era un altro palco, quello di Sanremo Rock, fortemente voluto da Pippo Baudo, e che divenne alla fine dei fantastici, rimpianti anni 80, factory creativa di band "alternative". Nel 1988, si ritrovarono proprio lì Moda, Litfiba, Incontrollabili Serpenti. E CCCP. Eccoli mentre suonano Tu Menti, con Annarella che balla e Fatur che palleggia. 



Amandoti era già stata scritta da Ferretti e cantata da Annarella nello "spettacolo teatrale "ALLERGHIA - atto unico di confusione umana". In abito rosso, copricapo di piume, la "benemerita soubrette" accompagna con gesti lenti e teatrali il tango da balera romagnola e lo carica con parole che pesano come macigni, lo sguardo fisso. Rassegnata, tra riso e pianto, canta l'amore.

Dopo la sua interpretazione, arriva nel 1990, la prima “sedicente cover” dei CCCP nella versione nichilista, monocorde, struggente di Giovanni Lindo Ferretti. L'amore che annulla, che annienta, che si fa supplica e poi preghiera, che è la vita. Universale. Amandoti, traccia del disco Epica Etica Etnica Pathos del 1990, è anche l'ultimo singolo dei CCCP che poi si sciolgono.


 

Dice Zamboni che il brano diventa “famoso” grazie all’interpretazione graffiata di Gianna Nannini. Seguono altre cover, quella di Noemi, per esempio, e quella, superlativa di chi quel brano lo conosce bene: Ginevra di Marco che ne esalta il tempo ritmato, abbandonando le parole alla musica, e, sorridendo, gli restituisce quella vocazione popolare, da balera appunto, senza perdere mai quella nota di struggente malinconia che è nel pezzo e nel sentimento che descrive.

I Maneskin guidati dal mentore Manuel Agnelli centrano in pieno l'obiettivo trasformando un tango in una ballata rock che ha con sé tutto il dolore e il fuoco del brano originario.

Amandoti (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni)
Amarti m'affatica
Mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
A ridere nel pianto
Amarti m'affatica
Mi dà malinconia
Che vuoi farci è la vita
È la vita, la mia
Amami ancora
Fallo dolcemente
Un anno un mese un'ora
Perdutamente
Amami ancora
Fallo dolcemente
Solo per un'ora
Perdutamente
Amarti mi consola
Le notti bianche
Qualcosa che riempie
Vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
Mi dà allegria
Che vuoi farci è la vita
È la vita, la mia


Del Mondo, ai confini della terra

Dalle ceneri dei CCCP, caduti con la caduta del muro di Berlino, quel che resta del nucleo emiliano, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, si incontra con i toscani in arrivo dai Litfiba, composto da Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli, che già avevano collaborato all'ultimo album Epica Etica Etnica Pathos, insieme al loro tecnico del suono, Giorgio Canali. Nascono i C.S.I., acronimo di "Consorzio Suonatori Indipendenti" e ovvio riferimento ai cambiamenti in atto nell'ex impero sovietico. Si aggiunge Ginevra Di Marco, lasciano Fatur e Annarella.

Il primo album esce nel 1994, 27 anni fa e si chiama Ko de Mondo, composto, concepito, arrangiato, suonato e registrato nei mesi di agosto e settembre del 1993 nel casale Le Prajou in Finistère (Bretagna). 

"Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo. Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto", raccontò così il disco Giovanni Lindo Ferretti. Già, il mondo occidentale al tappeto come annuncia il primo brano Finistère: “Annus horribilis in decade malefica / decade malefica in stolto secolo". Di questo album Del Mondo è la quarta traccia. Racconta di un tempo passato rigoglioso e fertile:

E’ stato un tempo il mondo giovane e forte
Odorante di sangue fertile…


che approda alla distruzione per mano dell'uomo:

Il nostro mondo è adesso debole e vecchio
Puzza il sangue versato è infetto…


Ci sono molteplici echi e molteplici possono essere le interpretazioni, ma certamente il brano contiene suggestioni che nell'anno della pandemia sembrano quanto mai attuali. Come Amandoti, per l'amore, anche questa canzone, monito contro la guerra, contro il "produci, consuma, crepa", contro il degrado, richiama valori universali. Quelli che, nell'anno del Covid in cui è emersa la fragilità dell'umanità e della natura, diventa sempre più importante preservare. 

Sentimenti emersi nell'interpretazione di Max Gazzè e Daniele Silvestri con la Magical Mistery Band che ne restituiscono una bellissima ed evocativa versione.


Del mondo, 1994 (Francesco Magnelli / Gianni Maroccolo / Giovanni Lindo Ferretti / Massimo Zamboni)

È stato un tempo il mondo giovane e forte
Odorante di sangue fertile
Rigoglioso di lotte, moltitudini
Splendeva pretendeva molto
Famiglie donne incinte, sfregamenti
Facce gambe pance braccia

Dimora della carne, riserva di calore
Sapore e familiare odore
È cavità di donna che crea il mondo
Veglia sul tempo lo protegge
Contiene membro d'uomo che s'alza e spinge
Insoddisfatto poi distrugge

Il nostro mondo è adesso debole e vecchio
Puzza il sangue versato è infetto

È stato un tempo il mondo giovane e forte
Odorante di sangue fertile
Dimora della carne, riserva di calore
Sapore e familiare odore
Il nostro mondo è adesso debole e vecchio
Puzza il sangue versato è infetto

Povertà magnanima, mala ventura
Concedi compassione ai figli tuoi
Glorifichi la vita, e gloria sia
Glorifichi la vita e gloria è